Bramati Giuseppe

Disegnatore,  (Vaprio, 3 dic. 1795-Milano, 19 marzo 1871) studiò a Brera, riportando premi nel 1812, 1815 e 1816 per disegni.
Giuseppe lavorò da solo, spesso con Antonio e più ancora con Luigi (i suoi fratelli) e altri incisori milanesi coevi, ricercato dai migliori editori milanesi fra cui gli Artaria; rispetto ai fratelli, ebbe un campo di attività più vasto, perché oltre all'incisione in nero e a colori si specializzò nell'acquatinta e trattò soggetti diversi: dalle vedute architettoniche a quelle celebrative, dai disegni di ornato alle riproduzioni di opere di artisti contemporanei e forse ai ritratti. Nel 1820 circa collaborò alla Raccolta delle migliori fabbriche,monumenti e antichità di Milano. Nel 1821 aggiungeva le figure nella Storia e descrizione del duomo di Milano..., di G. Franchetti, con disegni e incisioni per la parte architettonica di F. e G. Durelli; nel 1823 disegnò e incise con L. Rupp alcune tavole del Duomo di Milano..., di F. Artaria e l'anno dopo altre per i Monumenti sacri e profani della... basilica di S. Ambrogio, di G. Ferrario. Nel 1837 sposò Giuditta Cassina.
È dubbio se Antonio abbia avuto parte nelle dieci tavole con l'Arco di Costantino (da dis. di Turconi, incise in collaborazione con il Cassina; più volte e con date diverse, ancora nel 1881, ristampate), nelle cinque tavole col Tempio di Bacco (da dis. del Turconi, e incise in collaborazione con Angelo Brusa), nel Monumento di Alessandro VIII nella basilica vaticana (da dis. di F. Garzoli) e nel Matrimonio per procura in nome di Napoleone fatto dal principe di Neuchâtel con Maria Luisa (1809). Altrettanto difficile stabilire quale Bramati abbia dato S. Maria presso S. Celso per la Raccolta delle migliori fabbriche,monumenti e antichità di Milano (1820), il disegno della Cappella Trivulzio (inc. da Locatelli e D. Bordiga) per le Famiglie celebri italiane di Pompeo Litta (1820 c.), abbia inciso il Sipario del Teatro alla Scala (1821, da invenz. di A. Monicelli), la Cappella di S. Aquilino in S. Lorenzo (da dis. di Carlo Amati, incisa con Castellini) per le Antichità di Milano di Carlo Amati (1821), il Monumento eretto nel giardino dell'oratorio di S.Ambrogio (1823 c., da dis. dell'arch. Chiappa), il Sipario del Teatro Filodrammatici (1824), il Monumento ad Andrea Appiani in Brera, (posteriore al 1826, da dis. di G. Moraglia), Lapide a Barnaba Oriani (1830 c., pure da disegno del Moraglia) e abbia rifinito all'acquatinta alcune vedute milanesi, di cui un Bramati disegnò le figurine e che L. Rupp incise intorno al 1830. Altrettanto si dica per due versioni della Galleria De Cristoforis (una in collaborazione con A. Angeli, 1832, l'altra, pressoché coeva, in collaborazione con L. Rupp), per l'Ortografia del monumento alla memoria di Giuseppe Longhi (1834, in collab. con Cassina), per Veduta della chiesa di Rho (1834, G. Aluisetti inv-Santino Casorati dis.), per Carnovale di Milano,Festa da ballo e una copertina per musica Teatro alla Scala-Carnovale di Milano (1835 c., entrambe da dis. di un Bramati), per sette tavole con lo Studio di scultura di Pompeo Marchesi (1837-1838, da dis. del Rinaldi, incise con G. Carattoni e Citterio), per Incoronazione di Ferdinando I (da dis. di A. Sanquirico, acquatinta), per Ponte sul Naviglio (1838 c., da dis. di Rajnoni), per la collaborazione alle Tombe e monumenti illustri d'Italia (1840 c.), per l'Enciclopedia artistica italiana di G. Berta (1842), per varie vedute milanesi edite da Antonio Bossi, spesso con titoli in più lingue intorno al 1850, per i Monumenti di Milano di V. De Castro (1868-1870, poi rist. nel 1881, acquetinte) e per otto tavole con l'Arco della Pace (1868, in collab. con il Cassina).

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