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Album di 6 stampe.
- Numero Scheda
- 00003655
- Ubicazione Corrente
- Palazzo Fraternita dei Laici, Arezzo, Via Vasari, 6
- Appartenenza
- Raccolta: Collezione Bartolini
Proprietario: Fraternita dei Laici, Arezzo
- N. inventario (corrente)
- 2420 (I-VI)
- Definizione Tipologia
- Album
- Tipologia Specifica dell'oggetto
-
Oggetto Complesso
Posizione:
Quantita':
- Titolo
- N. 6 stampe di due quadri e dei quattro evangelisti.
- Iconografia Soggetto:
- Copie da Raffaello, Giulio Romano, Agostino Veneziano, Marcantonio Raimondi con Santi, Sacra famiglia e quattro evangelisti, secolo XVIII.
- Autori
-
Van Westerhout Arnold - incisore
Musi Agostino - incisore
Romano Giulio - Inventore
Sanzio Raffaello - Inventore
Losi Carlo - stampatore
Losi Carlo - Editore
Bartolini Ranieri - Collezionista
- Datazione
- Inizio XIX secolo - 1° meta' XIX secolo
- Dati Tecnici
-
Carte: 4; misure: 629x467; guardie: assenti; bianche: assenti; numerazione: ottocentesca, a penna e inchiostro, in alto a destra.
Legatura: data :XIX; coperta: floscia, non piena; materia: piatti in cartoncino azzurro; dorso ricoperto da una striscia di carta tinta effetto marmorizzato (marrone, blu, nero).
6 stampe raffiguranti soggetti religiosi:
Tav. I:, incisione bulino, ritagliata entro i margini (316x200) ed incollata a finestra sulla pagina (c.1), raffigurante S. Cecilia di Raffaello, incisa e stampata da Arnold Van Westerhout a S. Ignazio, Roma.
Tav. 2: incisione a bulino ritagliata entro i margini (404x267) ed interamente incollata sulla pagina (c.2), raffigurante la Sacra Famiglia da Raffaello incisa dal monogrammista SR.
Tav. 3-6: quattro incisioni a bulino (Lastra: 210x145) incollate a finestra sulla pagina (c.3-4) con la serie dei "Quattro evangelisti" copie sec. XVIII da Agostino Veneziano (1518), stampata nel 1774 da Carlo Losi a Roma; rispettivamente: San Luca e San Giovanni (c.3), San Matteo e San Marco (c.4).
ISCRIZIONI: nel piatto superiore,in alto a sinistra, manoscritta a lapis: “77”.
CARTELLINI: Nel piatto superiore al centro, è stato incollato un cartellino ovale con decorazioni (protome leonina, volute, scudo) con all'interno manoscritta a lapis: “N. 6 stampe/ di due quadri e dei quattro evangelisti”; Nel piatto superiore al centro è stato incollato il cartellino stampato "COLLEZIONE ARTISTICA BARTOLINI/catalogo/Num. Progress.280/Sez. […] N.[…]"; Nel piatto superiore in basso a destra, è stato incollato un cartellino circolare stampato "1i" al di sopra manoscritta a lapis "T".
TIMBRI:Timbro "Collezione Artistica Bartolini": ripetuto 4 volte nel verso delle carte.
Timbro "Fraternita dei Laici": 1 nel piatto superiore in basso a sinistra, ripetuto 6 volte nel recto delle stampe.
FILIGRANE: n. 2; filigrana con lettere GM in corsivo ed intrecciate (cc. 1, 3-4); filigrana (metà) DB sopra doppio cerchio (c. 4).
- Timbri
-
Fraternita dei Laici
Collezione artistica Bartolini
- Filigrane
- vedi dati tecnici.
- Stato di Conservazione
- discreto
Nel piatto superiore, in basso a sinistra piccolo strappo e lungo il dorso mancanze. Internamente le carte presentano lieve ingiallimento. - Notizie storico Critiche
-
L’album contiene tirature del XVIII sec. Nella tav. II, è presente il monogramma SR intrecciato. La serie dei "Quattro evangelisti" fu eseguita da Agostino Veneziano nel 1518, quanto agli originali, la critica è stata divisa nel ravvisarvi degli affreschi realizzati da Giulio Romano o Perin del Vaga sulla volta della cappella di S. Maria Maddalena in Trinità dei Monti a Roma, partendo da quanto afferma Vasari nella "Vita" di Marcantonio Raimondi, al quale attribuisce la serie delle stampe. Mentre la Massari attribuisce a Giulio Romano l'invenzione dei quattro originali, dei quali non si conosce però l'ubicazione (Massari, 1993, pp. 15-18), Gnann esclude per motivi stilistici la paternità del Pippi, propendendo con decisione per l'attribuzione a Raffaello e proponendo come datazione il 1516 (Oberhuber - Gnamm, 1999, pp. 84-85, sch. 22). Nel 1700 i rami, oggi dispersi, erano in possesso dell'editore Carlo Losi di Roma e, dato l'ampio utilizzo, erano ridotti rispetto allo stato originale. La data 1774 e l'indirizzo, cui attribuiamo la ristampa si desume dalla scritta che compare nel "San Matteo" della stessa serie: "Romae 1774. Apud Carolum Losi";
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